Precario è il mondo, l’inno di Daniele Silvestri

Di
Daniele Silvestri

Mai canzone fu più profetica di Precario è il mondo di Daniele Silvestri, contenuta nell’album S.C.O.T.C.H. del 2011.

La canzone fu presentata per la prima volta al pubblico nel 2010 durante la trasmissione Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano, e fu scritta, arrangiata e registrata in tempi più che brevi per renderla immediatamente disponibile in rete, in attesa del nuovo album dell’artista.

Silvestri, tornato con questo brano dopo alcuni anni di assenza, non smentisce quello a cui ci ha sempre abituati: canzoni dal suono leggero che hanno però in esse un forte significato e che riescono a smuovere qualcosa dentro chi le ascolta.

Precario è il mondo con parole semplici affronta, come si può facilmente intuire dal titolo, i problemi, anzi, il problema fondamentale del precariato.

Le agitazioni popolari hanno sempre dimostrato e continuano a dimostrare come il malcontento e la vera e propria paura, più che del futuro, di non riuscire ad averlo un futuro, stiano attraversando tutte le coscienze, indipendentemente dall’età o dal colore politico. Chissà che questa non possa essere la colonna sonora più che di una contestazione, di un cambiamento.

Nel testo, Silvestri usa immagini quotidiane e metafore per descrivere questa condizione. Ad esempio, parla di situazioni apparentemente banali (come un lavoro temporaneo o un rapporto instabile) che diventano simboli di un’insicurezza più profonda. La precarietà non è solo mancanza di un contratto stabile, ma un sentimento che permea la vita moderna: il timore di non avere controllo sul proprio futuro, la sensazione di vivere “sospesi”.

Precario è il mondo: il testo

Mi sono rotto, io mi sono rotto,
Non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
Non ha più senso rimanere, grazie di tutto
Aspetto ancora fine mese poi mi dimetto
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile
Essenzialmente rimovibile
Sostituibile, regolarmente ricattabile
Il mio lavoro, è bello come un calcio all’inguine dato da un toro
Il mio lavoro è roba piccola, fatta di plastica
Che piano piano mi modifica, mi ruba l’anima
Dice “il lavoro rende nobili” non so può darsi
Sicuramente rende liberi di suicidarsi

E io mi sono rotto, io mi sono rotto,
Non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
Non ha più senso rimanere, grazie di tutto
Aspetto ancora fine mese poi mi dimetto

Precario il mondo, precario il mondo
Flessibile la terra che sto pestando
Atipica la notte che sta arrivando
Volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo, precario il mondo
Non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo
Non è perenne l’aria e si sta esaurendo
E d’indeterminato c’è solo il quando

Precario il mondo si finchè è normale
Ma sembra ancora più precario questo stivale
Che sta affondando dentro a un cumulo di porcheria
E quelli che l’hanno capito vedi vanno via

E invece tu non l’hai capito, non l’hai capito
E stringi i denti dietro un tavolo dentro a un uffficio
Senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori
Così non vedi che già cambiano tutti i colori
E intorno a te la gente si agita, si muove sempre
Qualcuno grida, è una protesta che nessuno sente
Non c’è un futuro da difendere, solo il presente
E anche di quello di salvabile c’è poco o niente

Amore mio non ci resisto, io non ci resisto
Vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto
Tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto
Io invece ho smesso devo andare, grazie di tutto

Precario il mondo, precario il mondo
Flessibile la terra che sto pestando
Atipica la notte che sta arrivando
Volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo, precario il mondo
Non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo
Non è perenne l’aria e si sta esaurendo
E d’indeterminato c’è solo il quando

E allora il tempo si fermerà, improvvisamente
E chi si stava amando potrà
Amarsi per sempre
E allora il tempo si fermerà, improvvisamente
E chi si stava odiando dovrà
Odiarsi per sempre

Precario il mondo, precario il mondo
Flessibile la terra che sto pestando
Atipica la notte che sta arrivando
Volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
Non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo
Non è perenne l’aria e si sta esaurendo
E d’indeterminato c’è solo il quando


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2025, P.IVA 01264890052
SoloSpettacolo.com – Gossip, tv, personaggi, musica supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009