Un diario del ’43: l’episodio che ha segnato una svolta nella saga Montalbano

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Un diario del '43

Quando venne trasmesso per la prima volta nel febbraio del 2019, Un diario del ’43, contenuto nella saga di Montalbano, raccolse una percentuale enorme di telespettatori. Ora il 34° episodio della saga torna in onda il 18 maggio su Raiuno. Esiste un motivo preciso per cui questo episodio viene ricordato dal pubblico: è stato l’ultimo che il regista Alberto Sironi ha diretto e firmato autonomamente. Ha dunque chiuso un’epoca durata vent’anni perché successivamente il testimone è passato a Luca Zingaretti.

Un diario del ’43 è tratto da due racconti della saga Un mese con Montalbano pubblicati dallo scrittore Andrea Camilleri nel 1988 e fusi tra loro. Il primo romanzo è quello omonimo all’episodio in questione, mentre il secondo, si intitola Being here. L’avventura raccontata nell’episodio vede il commissario alle prese un un’inchiesta che lo riporterà sulla storia della Seconda Guerra Mondiale. Con il ritrovamento di un diario dell’epoca il commissario scopre l’esistenza di un fascista neo-confesso di aver ordito una strage.

Negli stessi giorni a Vigata viene ritrovato anche un novantenne da poco ritornato dagli Stati Uniti dove era stato portato come prigioniero di guerra. Interpretato dall’attore italoamericano Dominic Chianese, reso popolare dalla serie I Soprano, questo personaggio si fa chiamare John Zuck. In realtà il suo vero nome è Giovanni Zuccotti.

Nel frattempo viene ucciso Angelino Todaro, interpretato da Nino Bellomo, un altro novantenne tra i più ricchi imprenditori di Vigata. Le tre vicende sono collegate tra loro? Se sì in quale modo? Solo l’intuito di Montalbano potrà risolvere il caso!


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