“Amici” vs “X-factor”
Di Ambra
No, non c’è partita. Sarà forse la presenza di un volto nuovo, quello del giovane Francesco Facchinetti, che, abbandonata (finalmente!) la strada del cantante di canzonette estive, ha scoperto un notevole e forse inaspettato talento per la conduzione (non è mica da tutti, tra l’altro, dirigere così bene un cardine della tv come la Ventura).
O forse sarà che i partecipanti sono dei veri aspiranti cantanti, e non solo ragazzini presuntuosi e litigiosi che cercano le luci della ribalta senza prestare, da parte loro, il minimo impegno. Sarà che l’età media non è poi così giovane, ma i concorrenti sono persone mature (che magari hanno vissuto anche qualche delusione nella vita…).
O forse il merito è dei giudici-professori, personaggi comunque strambi, certo, ma (per ora) ancora più interessati a dare giudizi di qualità piuttosto che battibeccare tra loro dando sfoggio di desolante ignoranza. Oppure il merito sarà tutto del format che pone tutti contro tutti, ma senza mai aizzare i concorrenti l’uno contro l’altro, ma anzi predisponendo necessari momenti di integrazione e confronto.
O l’elemento più apprezzabile sarà forse il vedere momenti di umanità toccanti (come l’emozione del conduttore nel leggere in diretta la comunicazione che il programma sarà spostato a Rai Uno o il brevissimo e pacato litigio tra i giudici – scena a cui i nostri poveri occhi e orecchie, torturati da continue scene di violenza verbale tra i partecipanti di ormai la gran parte dei programmi, stentavano a credere).
Insomma, sta di fatto che è fin troppo facile trarre le conclusioni: la trasmissione di Facchinetti (o Francesco o ex dj Francesco, che dir si voglia) ha l’X-factor. E vince.


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